La perdita dipende dalle deboli vendite della console portatile Nintendo 3DS e dal rafforzamento dello yen sulle piazze valutarie.
Nintendo, il più grande produttore di sistemi videoludici del mondo, ha annunciato una consistente perdita di 70,2 miliardi di yen, pari a circa 659 milioni di euro, nel semestre fiscale terminato il 30 settembre 2011. La perdita è inferiore alle previsioni pubblicate ieri dalla testata economica Nikkei, che prevedeva perdite addirittura per 100 miliardi di yen.
Nintendo adduce come principali cause della debole situazione finanziaria le vendite inferiori al previsto della console portatile Nintendo 3DS e il rafforzamento dello yen sulle piazze valutarie. Ma è chiaro che l'intero business di Nintendo è in flessione, con una riduzione nelle vendite anche della console domestica Nintendo Wii e con lo sforzo in termini di ricerca e sviluppo che sta praticando la compagnia nipponica in vista della commercializzazione della prossima console domestica Wii U.
Nintendo aveva previsto una perdita per questo periodo fiscale di 35 miliardi di yen, ma come vediamo il disavanzo è maggiore ed è dovuto principalmente, esattamente per 52,4 miliardi di yen, all'instabilità dei mercati valutari. Nintendo vende circa l'80% dei suoi sistemi nei mercati di Nord America ed Europa, per cui l'apprezzamento dello yen nei confronti di dollaro ed euro ha avuto un ruolo sostanziale nella perdita.
Il fatturato nel semestre fiscale è di 215,7 milioni di yen (circa 2 milioni di euro), contro la previsione di 240 milioni di yen (2,2 milioni di euro). La previsione per l'intero anno fiscale varia addirittura di 40 miliardi di yen: se in precedenza Nintendo si aspettava profitti per 20 miliardi di yen dal suo anno fiscale, adesso si attende una perdita complessiva proprio di 20 miliardi di yen (circa 187 milioni di euro).
Nei sei mesi in analisi sono state vendute 3,07 milioni di unità di Nintendo 3DS e 8,13 milioni di pezzi di software per questo formato. La versione di The Legend of Zelda The Ocarina of Time per 3DS ha superato il tetto del milione di unità vendute. Il resto della famiglia DS, escludendo dunque la più recente versione della console portatile, annovera vendite per 2,58 milioni di unità nello stesso periodo e 28,99 milioni di pezzi di software. Le unità di Nintendo Wii vendute sono 3,35 milioni, con 36,45 milioni di giochi venduti.
"Stiamo riducendo i costi progressivamente in modo da riuscire a garantire il rilascio continuo di titoli di valore", aveva detto nei giorni scorsi Satoru Iwata, presidente di Nintendo, in una conferenza stampa a Osaka. Il produttore nipponico, però, non riportava perdite in un anno fiscale dal 1981.
"Nintendo sta affrontando un periodo estremamente difficile", sostiene Koichi Ogawa, chief portfolio manager di Daiwa SB Investments. "La competizione nel settore dell'industria dei videogiochi è sempre più serrata, e Nintendo deve adesso fare i conti con l'utenza che si sposta su tablet e smartphone".
Per l'intero anno fiscale complessivamente Nintendo venderà, secondo le stime, circa 50 milioni di pezzi di software per le console della famiglia DS, mentre in precedenza prevedeva di venderne in questo periodo di tempo almeno 70 milioni. Come sappiamo, inoltre, ha ridotto il prezzo della nuova console portatile 3DS di un terzo dopo soli cinque mesi dal lancio.
A dicembre in Giappone e a febbraio in Occidente, inoltre, arriverà il nuovo rivale dichiarato PlayStation Vita. Ma una minaccia incombente nel settore del casual gaming su dispositivo portatile è ormai divenuta Apple, che stima di vendere 200 milioni di dispositivi, potenzialmente utilizzabili anche per i videogiochi.
giovedì 27 ottobre 2011
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