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giovedì 5 gennaio 2012

PayPal chiede a un suo acquirente di distruggere un violino per ottenere un rimborso

PayPal è ormai diventato un consolidato metodo di pagamento per molti siti di e-commerce e sono in molti ad utilizzarlo sopratutto per la protezione degli acquisti che PayPal offre agli acquirenti.
(cosi scrive nelle regole di Paypal ma e tutta una falsa per aggirare gli utenti)


Ed è proprio questa protezione che si trova al centro di una sconvolgente notizia: una donna di nome Enrica ha messo in vendita sul web un violino della Seconda Guerra Mondiale al prezzo di 2.500$. L’oggetto viene acquistato da un acquirente canadese che dopo averlo ricevuto ne contesta l’autenticità. L’acquirente apre quindi una contestazione su PayPal per richiedere la restituzione del soldi. PayPal accetta la contestazione, ma per restituire i soldi, chiede all’acquirente di distruggere il violino e di fornire prove a PayPal dell’avvenuta distruzione.
La signora Enrica, prima di vendere il pregiato violino, ne aveva fatto anche certificare l’autenticità da un liutaio, ma a quanto pare tale certificazione non è stata ritenuta “veritiera” da parte di PayPal che ha accettato la richiesta di rimborso dell’acquirente.
Se il tutto vi suona strano, basta leggere i termini e condizioni di PayPal:
PayPal may also require you to destroy the item and to provide evidence of its destruction.
PayPal può quindi richiedere di distruggere l’oggetto acquistato e di fornirne prova per ottenere il rimborso. Tali condizioni sono ovviamente accettate da tutti gli utilizzatori del servizio.
La signora Enrica si è vista distruggere il violino e si è vista decurtare i 2500$ poi restituiti all’acquirente: oltre al danno anche la beffa.
Ma la situazione non sembra fermarsi: la venditrice andrà per vie legali chiedendo i danni direttamente a PayPal.

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